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UNI EN 16991:2018 Metodologia RBI (Risk Based Inspection).


UNI EN 16991:2018 Metodologia RBI (Risk Based Inspection).

E' stata pubblicata da UNI il 31 maggio 2018 la nuova UNI EN 16991:2018 Quadro di riferimento Europeo e nazionale per le ispezioni basate sul rischio RBI (Risk Based Inspection).



La norma europea UNI EN 16991:2018 specifica il quadro di riferimento per le ispezioni basate sul rischio (RBIF) e fornisce linee guida per l'ispezione e la manutenzione basate sul rischio (RBIM) nelle industrie degli idrocarburi e dei processi chimici, nella produzione di energia e in altri settori in cui è applicabile la RBI.
Sebbene la RBIF comprenda sia l'ispezione che la manutenzione, il presente documento si concentra principalmente sull'ispezione basata sui rischi (RBI) e sulla sua applicabilità nel contesto della RBIM. La RBIF supporta quindi l'ottimizzazione delle operazioni e della manutenzione, nonché la gestione dell'integrità degli asset.

Negli ultimi anni l'approccio ingegneristico RBI (Risk Based Inspection) viene utilizzato per garantire l'integrità e il funzionamento di un impianto in modo da garantire il regolare funzionamento in sicurezza. La metodologia RBI permette di concentrarsi su pochi elementi critici che potranno dare il massimo ritorno sulle spese di gestione. L’analisi delle apparecchiature a pressione fatta con il metodo “RBI” (Risk-Based Inspection) prevede un programma di ispezioni con l'obiettivo di ridurre i rischi alla salute, alla sicurezza e all’ambiente, a massimizzare l’utilizzo delle risorse.
Nell’ultimo decennio, nell’ambito della pianificazione dei controlli di integrità strutturale delle apparecchiature/insiemi, si è sviluppata la metodologia “Risk Based Inspection”, formalizzata prima dall’ASME e successivamente, in maniera più sistematica, dall’API con le Recommended Practices 580 e 581. 

Lo sviluppo iniziale della metodologia si è avuto nel settore “Oil&Gas” fino ad arrivare agli anni 2000 in cui sono state fatte valide estensioni all’industria di processo chimica e siderurgica ed alla produzione di energia, grazie anche al progetto RIMAP (Risk Based Inspection and Maintenance Procedures for European Industry). 

L’approccio RBI può essere ottimamente utilizzato per programmare i controlli di integrità strutturale, assegnando le priorità in base alla valutazione dei rischi connessi al singolo componente d’impianto, a differenza dei sistemi tradizionali (ai quali si rifanno anche le normative vigenti) in cui i controlli vengono programmati su base periodica regolare, in funzione delle caratteristiche progettuali dell’apparecchio ed alle sue condizioni di esercizio. Per la valutazione del rischio si tiene conto dei possibili guasti, della severità delle conseguenze, della probabilità di accadimento.
[panel]La metodologia RBI è stata proposta inizialmente da API come risultato di un Joint Industry Project iniziato nel 1992, che ha prodotto in particolare due importanti documenti: 

- API 580 Risk-Based Inspection, emesso come prima edizione nel maggio 2002, che introduce I principi della metodologia e illustra le line guida generali per la RBI 
- API 581 Base Resource Document –Risk-Based Inspection, emesso come prima edizione nel maggio del 2000, che dà le direttive per l’applicazione della RBI quantitativa
Nel Settembre 2008 è stata pubblicata la seconda edizione della API 581 (API RBI Technology) che è stata revisionata in modo significativo e contiene tre parti: 

- Part 1: Pianificazione delle ispezioni secondo API RBI 
- Part 2: Determinazione della Probabilità di rottura per l’applicazione della metodologia API RBI 
- Part 3: Analisi delle conseguenze nell’applicazione di API RBI

Tasso di guasto
Il tasso di guasto è una funzione del tempo che mette in relazione il tempo di funzionamento del sistema/componente e la densità di guasto, che dà una misura del degrado nel tempo. 

La metodologia BRI
Le ispezioni Basate sul Rischio (RBI) consentono di: definire la criticità per ogni singolo componente, creare una priorità per le ispezioni basandosi sulle criticità e focalizzare l’attenzione sui danneggiamenti previsti. Le probabilità di Faliure le conseguenze sono definite sulla base di fattori qualitativi di probabilità "LoF" e di conseguenza "CoF" che combinati forniscono la criticità "RoF".

Determinazione della probabilità di danno (LoF)

Ai fini della valutazione degli effetti di specifici meccanismi di danno sulla probabilità di guasto, l’API 581 riporta appendici in cui sono presenti metodi sistematici denominati Moduli Tecnici (Technical Modules) che si prefiggono i seguenti obiettivi:
I. monitorare i meccanismi di danno per normali e anormali condizioni operative;
II. stabilire la velocità del danno nell’ambiente;
III. quantificare l’efficienza del programma di ispezioni;
IV. calcolare il fattore di modifica che deve essere applicato ad una “generica” frequenza di danno.

I Moduli Tecnici, specifici per ogni tipo di meccanismo di danno, valutano due diverse categorie di informazioni:

a. velocità di deterioramento del materiale di costruzione dell’oggetto dell’apparecchiatura, dovuta al suo specifico ambiente operativo;
b. efficacia del programma del piano di ispezioni al fine di identificare e monitorare i meccanismi di danno operativi prioritari.

Inoltre, questi Moduli prendono in considerazione, andando a modificare la probabilità di danno, tutte quelle condizioni operative “straordinarie” che possono comportare una velocità del danno di gran lunga superiore a quella standard, come ad esempio le fasi di start-up e/o di fermata dell’impianto.
Determinazione della conseguenze di rottura (CoF)

L’analisi delle conseguenze del danno all’attrezzatura deve essere focalizzata sulla capacità del danno e conseguenti eventi che possono inficiare su importanti temi come: “Salute e Sicurezza” CoFhealth e CoFsatety , “Ambiente” CoFenvironmental ed “Economia” CoFbusiness .
Il metodo di valutazione del CoF deve essere verificato se confrontato con lo stato dell'arte e previsti modelli di conseguenze che vengono generalmente utilizzati, accettati e citati in letteratura aperta come IEC ISO 31010. 

La norma UNI EN 16991:2018 individua i seguenti CoF:

Requisiti relativi a CoFsatety (1)

La valutazione di CoFsafety deve essere documentata e approvata dalle autorità competenti riconosciute a in conformità con le normative applicabili (ad esempio nazionali), se necessario.
I metodi possono essere basati su almeno uno o più dei seguenti aspetti (a seconda del tipo di attrezzatura e fluido):
- portata massica rilasciata;
- tipo di rilascio (scarico istantaneo della quantità totale contenuta o per dispersione a una determinata velocità); 
- infiammabilità; 
- tossicità; 
- rilascio di energia (pressione o calore); 
- energia cinetica dei proiettili (energia cinetica di frammenti di equipaggiamento con un potenziale effetto domino). 

Requisiti relativi a CoFhealth
La valutazione del CoFhealth deve essere documentata e approvata dalle autorità responsabili riconosciute in in conformità con le normative applicabili (ad esempio nazionali), se necessario, come in (1). 

I metodi possono essere basati su almeno uno o più dei seguenti aspetti, a seconda del tipo di equipaggiamento e rilascio): 

- proprietà del rilascio che influiscono sulla salute; 
- massa rilasciata; 
- effetti acuti o a lungo termine sulla popolazione di persone 

Requisiti relativi a CoFenvironmental

Il CoFenvironmental è documentato se necessario approvato dalle autorità responsabili riconosciuto in conformità con le normative applicabili (ad esempio nazionali) di cui al punto (1) 

L'impatto ambientale deve includere effetti su suolo, aria, acque superficiali e acque sotterranee.

I metodi possono essere basati su almeno uno o più dei seguenti aspetti (a seconda del tipo di equipaggiamento e rilascio): 

- proprietà del rilascio che riguardano l'ambiente; 
- massa rilasciata; effetto diretto e indiretto su flora e fauna; 
- sforzo di riparazione. 

Requisiti relativi a CoFbusiness 

La valutazione di COFbusiness deve essere documentata in modo simile alle altre conseguenze. Può essere richiesto di considerare l'effetto finanziario di un fallimento sulle attività e la perdita totale o parziale della produzione. 

I danni alle risorse comprendono in genere i costi di manodopera e di materiale per la riparazione e / o la sostituzione delle attrezzature. I costi associati al valore del prodotto potrebbero essere: mancati guadagni dovuti a perdite di produzione dovute a shutdovm e / o perdita di contenuto, margine ridotto in caso di prodotti fuori specifica o portata ridotta e costi di ritrattamento, ecc. Le conseguenze del fallimento possono anche determinare un impatto finanziario sul cosiddetto beni "immateriali" come la reputazione.
Determinazione dei rischi
Lo scopo dello studio RBI è di ridurre il rischio RoF (Livello di rischio) ad un livello che sia il più basso possibile (ALARP - As Low As Reasonably Praticable). Questo principio implica che occorre mettere in atto tutte le modifiche possibili al fine di ridurre il RoF di una entità, tenendo in considerazione anche i costi, tempi ed impegno necessario per raggiungere tale scopo, occorre bilanciare i benefici e i costi necessari per raggiungere lo scopo.
Il rischio può quindi essere, a valle del calcolo dei due fattori precedentemente descritti, in funzione della tipologia di metodologia RBI utilizzata per i dati in uscita: Analisi qualitativa, semiquantitativa,, quantitativa.

1. RBI Qualitativa
LoF e CoF sono espressi in termini descrittivi e in modo relativo (esempio: LoF = molto poco probabile, possibile, ragionevolmente probabile e probabile, CoF = basso, medio, medio-alto, alto). L’analisi qualitativa è basata su giudizi di tipo ingegneristico proposti da persone esperte. Occorre definire adeguatamente i criteri di definizione di queste categorie. 

Rischio / Ottimizzazione Ispezioni
Una delle possibili applicazioni della metodologia RBI consiste nell’ottimizzazione degli intervalli di ispezione, attraverso delle valutazioni del rischio, facendo in modo che il livello di sicurezza rimanga inalterato. Partendo dall’identificazione di potenziali problemi, la RBI aumenta di gran lunga le possibilità di intervenire con azioni di mitigazione del rischio e quindi di ridurre la frequenza dei guasti.

Una Ispezione è l’insieme degli interventi di controllo, periodici o straordinari, che servono per verificare lo stato di conservazione un componente. L’ispezione diventa particolarmente utile nei casi in cui non ci sono dati sufficienti o non si conosce completamente la storia di esercizio di un componente.

Fonte: Certifico.com