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Assicurazione infortuni sul lavoro: non sempre Inail tutela l'impresa


Assicurazione infortuni sul lavoro: non sempre Inail tutela l'impresa

Incidenti sul lavoro in leggero calo, mentre crescono le denunce di malattia professionale.

Gli infortuni sul lavoro e i casi di malattia professionale sono all’ordine del giorno e, se non opportunamente gestiti, danneggiano gravemente un’azienda e la sua reputazione.

Essere coperti dal rischio infortuni del personale, avendo stipulato un’adeguata assicurazione infortuni sul lavoro con garanzia RCT/O (Responsabilità Civile verso Terzi e Operai) è fondamentale.

 


Polizze RCT/O per una maggiore sicurezza sul lavoro

Ogni impresa è tenuta a proteggere i dipendenti contro eventuali danni fisici subiti sul lavoro o durante il tragitto casa-lavoro (infortunio in itinere): l’assicurazione infortuni sul lavoro INAIL, obbligatoria per legge, copre le lesioni fisiche o il decesso accaduti “in occasione o in ragione dell’attività lavorativa”, per evento improvviso e violento. Inail indennizza il lavoratore dei danni fisici ed economici conseguenti il sinistro ed esonera il datore di lavoro dalla responsabilità civile derivante dall’incidente.

L’esenzione è tuttavia parziale: il datore di lavoro può perderla se, in sede penale o civile, viene riconosciuta la sua responsabilità per reato commesso con violazione delle norme di prevenzione, igiene e sicurezza sul lavoro. In tal caso, l’Istituto corrisponde al lavoratore la somma che gli spetta, ma si rivale sul datore stesso per quanto erogato.

Per questo, al fine di evitare immobilizzazioni a copertura del potenziale rischio, proteggere gli investimenti e tutelare l’immagine aziendale, si consiglia alle imprese di affidarsi a forme di assicurazione privata per la responsabilità civile verso prestatori di lavoro, ovvero alla garanzia RCT/O (Responsabilità Civile verso Terzi e Operai).

Una polizza RCT/O indennizza l’imprenditore dall’azione di rivalsa intrapresa dall’Inail e dall’autonoma pretesa risarcitoria del dipendente o dei familiari, a titolo di risarcimento del danno non coperto dall’assicurazione obbligatoria per legge.

Una buona assicurazione include:

  • la copertura delle malattie professionali manifestatesi entro un lasso di tempo successivo alla scadenza dell’assicurazione o alla data di cessazione del rapporto di lavoro (ad esempio 12 mesi);
  • l’estensione della tutela sui luoghi di lavoro anche ai lavoratori interinali e ai soggetti equiparati ai lavoratori subordinati dal D.Lgs. n. 81/2008;
  • la clausola di buona fede Inail, che rende operativa la polizza anche qualora l’assicurato non risulti in regola ai fini Inail, a condizione che l’irregolarità derivi esclusivamente da errata interpretazione delle norme di legge.

Devono inoltre essere chiari gli obblighi dell’assicurato in caso di sinistro. Se si verifica una morte o un infortunio grave, infatti, è importante avvertire immediatamente la compagnia. La denuncia di sinistro deve essere sporta nel caso di:

  • indagine amministrativa da parte degli Enti preposti;
  • indagine pretorile;
  • lettera di rivalsa di Enti Previdenziali;
  • lettera di richiesta danni da parte dell’infortunato;
  • notifica di avviso di reato;
  • costituzione di parte civile.

E’ importante poi trasmettere tempestivamente alla compagnia una copia degli avvisi di procedimento penale e le comunicazioni relative a richieste di risarcimento danni.

Inail: tra gennaio e luglio 2018, 379.206 casi d’infortunio

Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio, nel complesso e con esito mortale, e di malattia professionale presentate all’Istituto mese per mese.

I datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, hanno infatti l’obbligo di comunicare all’Inail tutti gli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.

Inail ha rilevato, tra gennaio e luglio 2018, 379.206 casi d’infortunio, in diminuzione dello 0,3% rispetto allo stesso periodo del 2017, 587 dei quali con esito mortale (-0,7%). Molti infortuni mortali avvengono in itinere, nel tragitto verso il luogo di lavoro, in missione o trasferta: si parla mediamente all'anno di una percentuale dal 47% al 50% del totale.

Nei primi sette mesi del 2018, a livello nazionale, si è registrata una diminuzione degli infortuni avvenuti nell’ambiente di lavoro, passati da 325.390 a 325.054 (-0,1%) e di quelli in itinere, nel tragitto di andata e ritorno tra casa e lavoro, scesi da 54.846 a 54.152 (-1,3%). I dati aggiornati al 31 luglio hanno evidenziato un decremento dei casi di infortunio nei settori dell’industria e servizi dello 0,2% (da 295.843 a 295.302 casi) e in agricoltura del 2,8% (da 19.294 a 18.760). C’è stato invece un aumento dello 0,1% delle denunce nel settore pubblico (da 65.099 a 65.144).

L’agricoltura è il settore che registra il maggior calo negli infortuni sul lavoro, seguendo un trend positivo che va avanti da oltre un decennio. Anche i casi mortali sono stati 20 in meno, da 76 a 56, segno di un prezioso ammodernamento in atto nelle imprese agricole, in fatto di tecnologia e di sicurezza.

Secondo un’analisi territoriale, i casi di infortunio rimangono pressoché stabili nel Nord-Ovest (-0,04%), mentre diminuiscono al Centro (-1,8%) e nelle Isole (-3,0%). Si registra, invece, un aumento degli incidenti nel Nord-Est (+0,7%) e al Sud (+0,5%). I decrementi maggiori si rilevano nella provincia autonoma di Trento (-9,0%), in Abruzzo (-4,3%) e in Sardegna (-3,7%). Gli infortuni invece sono cresciuti in Friuli Venezia Giulia (+4,7%), nella provincia autonoma di Bolzano (+3,3%) e in Campania (+2,4%).

La diminuzione rispetto ai primi sette mesi del 2017 è riferita solo agli infortuni di lavoratrici donne, calati dell’1,2% (da 136.411 a 134.789), mentre la componente maschile presenta un aumento dello 0,2% (da 243.825 a 244.417). Il miglioramento riguarda gli infortuni dei lavoratori italiani, che calano dell’1,4%, e di quelli comunitari (-0,2%); i lavoratori extracomunitari, invece, vedono un aumento degli infortuni dell’8,6%.

Aumentano maggiormente gli infortuni dei lavoratori tra i 60-69 del +5,9%. In crescita anche gli incidenti dei lavoratori fino ai 29 anni, del 3,7%, mentre diminuiscono tra i 30-44 anni (-4,1%) e tra i 45-59 anni (-1,2%).

In aumento in tutti i comparti anche le denunce di malattia professionale, sorte per via di condizioni di lavoro dannose. Inail ne ha registrate 37.501, +3,5% rispetto allo scorso anno: +2,9% nell’industria e servizi, +6,2% in agricoltura, +2,1% nel Conto Stato. Un terzo delle denunce riguarda il Centro Italia, con 717 casi in più. Seguono il Sud (+568 denunce), il Nord-Ovest (+115), il Nord-Est (+10) e le Isole, dove si sono registrate 133 casi in meno rispetto agli stessi mesi del 2017. 21.676 casi riguardano casi di patologie del sistema osteo muscolare e del tessuto connettivo, 4.211 del sistema nervoso, 2.774 dell’orecchio, 1.618 del sistema respiratorio e 1.401 tumori.  

 
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