Nonostante le norme sulla sicurezza siano ormai in vigore dal lontano 1994 (626), SI CONTINUA PURTROPPO A MORIRE DI LAVORO. e…..2 morti su 4 si sarebbero potute evitare!!! |
Un anno e 10 mesi, pena sospesa, e un risarcimento – già erogato – di circa 4,5 milioni di euro alle famiglie degli operai morti e all’Inail.
È stato accordato il patteggiamento a Roberto Sanmarchi, il titolare della Lamina, l’azienda metallurgica di Milano dove il 16 gennaio 2018 morirono 4 operai a causa di una fuoriuscita di gas argon nella vasca di un forno. La decisione è stata presa dal gup del Tribunale di Milano, Manuela Scudieri, che ha accolto la richiesta della procura e dei legali dell’imputato, accusato di omicidio colposo plurimo con l’aggravante di aver commesso il fatto in violazione in materia di sicurezza sul lavoro.
Nel procedimento era imputata anche la stessa società per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti, società che ha patteggiato una sanzione pecuniaria di 36mila euro.
La perizia ha evidenziato come alla Lamina mancassero le “procedure di sicurezza per i rischi connessi all’uso di gas argon per l’ingresso nell’ambiente confinato della fossa e durante il lavoro al suo interno” e non c’erano nemmeno “procedure di sicurezza sulla utilizzazione della centralina di allarme del livello di ossigeno, in particolare sulla gestione della funzione di tacitazione” dell’allarme stesso. Nel documento, tra le varie lacune in tema di sicurezza viene segnalata l’assenza dello “specifico documento di ‘Valutazione dei rischi” e la mancanza della “identificazione formale dei rischi connessi all’uso di gas argon in fossa”.
Assente, si legge ancora, anche “un documento di gestione delle emergenze (e sulla definizione di cosa debba considerarsi un’emergenza) connesse all’uso di gas argon in fossa”. Una “evidente emergenza”, scrive il consulente della procura, “è la presenza di persona priva di sensi entro la fossa”.
E “mancando una definizione delle procedure da adottare in caso di emergenza è mancata anche la relativa formazione , va da sé anche l’addestramento, all’applicazione delle procedure”. Nella relazione viene chiarito, da quanto si è saputo, che almeno alcune delle quattro morti si sarebbero potuto evitare con sistemi di sicurezza adeguati e meccanismi di protezione.
Questo è solo uno degli innumerevoli casi di incidenti sul lavoro dovuti alla violazione delle norme di sicurezza che ancora oggi continuano ad accadere e provocare conseguenze gravissime come la morte.
Evitare incidenti ed infortuni sul lavoro non è solo un obbligo di legge del datore di lavoro, ma è un dovere anche dal punto vista morale e di salvaguardia della vita altrui, oltre che di sopravvivenza della tua stessa azienda.
Il tuo obiettivo è quindi quello di essere un’azienda responsabile e sicura e di rispettare pienamente i principi di legge, tutelando i tuoi lavoratori.
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A presto