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BURNOUT DEGLI INSEGNANTI . TRA FRUSTRAZIONI E IRRIVERENZE !


BURNOUT DEGLI INSEGNANTI . TRA FRUSTRAZIONI E IRRIVERENZE ! Non voglio fare finto moralismo o cadere nella trappola dei ricordi ma semplicemente analizzare un fenomeno ormai tristemente vero.


Il mio periodo scolastico lo ricordo con affetto soprattutto per ciò che fu il rapporto con i miei insegnanti o educatori. Già alle scuole elementari fui fortunatamente parte di un progetto, all'epoca sperimentale, di tempo pieno dinamico e strutturato con materie ricreative quali teatro, laboratori di scienze, laboratori musicali , sport, e tanto altro. Per intenderci: non il classico“studiare o fare i compiti al pomeriggio”. Gli insegnanti di quella scuola divennero la mia seconda famiglia e separarmi da loro o dai miei compagni (divenuti amici), il venerdì pomeriggio, mi rattristava moltissimo, e non vedevo l'ora che fosse nuovamente lunedì mattina per rivivere quanto “abbandonato” il venerdì. Successivamente sono passato alle medie poi alle superiori, cambiando cioè sia ordine che grado di scuola, ma il mio rapporto con gli insegnanti, pur variandoli, non cambiò e fu sempre più che positivo. Vigeva ancora quel rispetto particolare, quella sorta di reverenza sia da parte degli alunni che delle famiglie , dovuta al ruolo stesso di insegnante , di mentore , di guida. E se, per caso, capitava che prendevo un’ insufficienza o una nota , i miei genitori non mi compativano, e non chiedevano subito un colloquio con la maestra/professore per giustificarmi o per avere “l’ultima parola” ma rincaravano la dose, con me.. GIUSTAMENTE. Il parere di questi educatori era insindacabile ed eravamo tutti GRATI per l’impegno e la costanza con cui ci portavano a diventare GRANDI UOMINI/DONNE. All'università ? Storia analoga, ebbi lo stesso atteggiamento propositivo di chi, rispettava più il ruolo umano che quello istituzionale in sé. La mia “sete di imparare”, mi faceva vedere i miei insegnanti come coloro che mi stavano indicando la via, coloro che mi stavano dando quel “bagaglio culturale”alla base di ciò che oggi mi ha portato ad essere ciò che sono. Oggi, purtroppo i tempi sono cambiati. Il corpo insegnante rappresenta una delle categorie più bistrattate ; tra precariato, bullismo nelle classi, maleducazione adolescenziale dilagante, genitori infuriati per una bocciatura o un brutto voto. Coloro che, un tempo, erano i riferimenti di una società , sono diventati oggi un facile bersaglio mediatico. Si é passati da un accesso all'altro ! Dal maestro che "bacchettava " sulle mani gli alunni ad una totale mancanza di rispetto sia dell'uomo che del ruolo ! Tutto ciò sta creando grossi problemi sia sull’ inadeguatezza da parte del corpo docente sia sui continui dubbi sull’ autorevolezza degli stessi da parte delle famiglie . Si aggiunga a tutto ciò il fatto che molti Dirigenti scolastici sono i primi a non valorizzare i propri insegnanti, mettendoli alla mercé di media incalliti e senza scrupoli. Tutti questi fattori di demotivazione che incombono sugli insegnanti stanno facendo emergere problematiche di salute correlate dovute a fattori di STRESS LAVORO CORRELATO quali : stati di depressione, psoriasi , dermatiti, disturbi cardio vascolari, gastriti, e sindrome di burn out. Ma qui si pone sempre il solito problema . Chi controlla i controllori ? Avete mai visto un organo di controllo in una scuola ? Circa il 90 % delle scuole italiane dovrebbero essere chiuse per inadeguatezza dei sistemi di sicurezza (...ma questo è un altro amaro capitolo). Rafforzare il ruolo del corpo insegnante e riportarlo agli antichi splendori ed al giusto valore dovrebbe essere l'obiettivo di una società che non può permettersi di rinunciare a far crescere i propri figli secondo principi di RISPETTO e di ONORABILITÀ ! Gli insegnanti sono dei LAVORATORI che vanno tutelati ed ascoltati come tutti coloro che in ambito privato lavorano nelle fabbriche e negli uffici. Essi hanno un ruolo estremamente importante e rientrano in quelle professioni denominate HELPING PROFESSION , come gli operatori sanitari , psicologi , forze dell'ordine, ecc. La sindrome di BURNOUT linguisticamente significa " essere bruciato fino all'osso" , privo di qualunque vitalità . Esistono diversi gradi di sofferenza che possono andare dalle difficoltà di gestione dei conflitti , alle manifestazioni fisiche dello stress correlato al lavoro, per giungere fino ad una completa apatia ed un disagio totale. Ciò accade perché a fronte dell'elevato livello di richiesta che arriva da studenti, genitori, media e sistema politico , risulta molto basso il livello di ricompensa ed il vantaggio che ne può derivare da tale professione. Oltre a ciò, l'eccesso di compiti burocratici a cui sono sottoposti oggi gli insegnanti, erodono spazio alla creatività ed alla passione che un tempo erano invece gli elementi determinanti di questa mansione. L'irrazionalità di tale situazione , ovvero una burocrazia pesante ed una mancanza di stimoli, potrebbe portare ad una situazione simile a quella descritta nel saggio di Mats Alvesson e Andrè Spicer ovvero " IL PARADOSSO DELLA STUPIDITÀ" , dove una burocrazia totalizzante serve solo a giustificare la propria esistenza. Secondo il D.lgs. 81/2008 È compito del DIRIGENTE SCOLASTICO , in qualità di DATORE DI LAVORO, effettuare la valutazione di TUTTI I RISCHI AZIENDALI, compresi quelli relativi allo STRESS LAVORO CORRELATO. Ma tutto ciò fino ad ora non è stato realizzato se non come mero adempimento burocratico senza una reale e concreta applicazione del modello. Sarebbe utile per la nostra società , per i nostri figli, (che saranno gli uomini ed i genitori di domani) , rivalutare il ruolo del l'insegnamento e ripristinare la parola EDUCATORE . Sotto il profilo MINISTERIALE cosa si sta facendo ? Con la Legge 107, relativa allo sviluppo delle professioni per gli anni 2016 -2019, sono stati stanziati 325 milioni di € per finanziare il Piano Nazionale per la formazione dei docenti di durata appunto triennale. Il problema del BURNOUT potrà essere inserito in iniziative scolastiche, solo successivamente al 2019. .......è palese quindi che il benessere psico-fisico dei docenti non sia , ad oggi, una priorità del Governo . Staremo a vedere se a partire dal 2020 qualche Ministro illuminato sarà in grado di capire il reale problema che il corpo docente sta subendo.