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Una società, un ambiente di lavoro.. e 1000 volti. |
In questo momento di grande cambiamento sociale, dove, ogni giorno, ci troviamo sempre di più a dover comunicare con persone di diverse etnie sia al lavoro che non, occorre “sintonizzarci” in un linguaggio comune.
Da sempre,la lingua inglese, è riconosciuta come “universale” ma purtroppo non è conosciuta, capita o parlata da tutti.
Avete mai provato a “parlare” con una persona straniera, appena arrivata in Italia?
Bhè.. per loro è molto complicato perché oltre ad adattarsi ad una nuova vita, vi è la difficoltà oggettiva della comprensione di una lingua sconosciuta.
Un potente metodo per ovviare a questa problematica è l’utilizzo della comunicazione visiva , dove attraverso l’ausilio di immagini e di simboli possiamo interagire con più facilità, abbattendo le barriere linguistiche.
Pensiamo alla religione, alla politica, o al calcio, ognuno di noi si identifica , rispettivamente, in un gruppo piuttosto che in un partito o in una squadra attraverso un simbolo ben preciso.
E che dire del mondo del lavoro?
Queste persone si affacciano in un habitat totalmente nuovo, fatto di regole, diritti e doveri ben precisi.
Ecco che anche qui la comunicazione “visiva” ci aiuta a fare la differenza.
Un progetto dell’INAIL, il fumetto NAPO, ne è il classico esempio. Queste storie vengono mostrate dai docenti durante i corsi di formazione sulla sicurezza, obbligatori per legge, e narrano delle vicende di un lavoratore un po’ “disattento”, che volutamente non parla, ma emette dei suoni percepiti da tutti, e con l’ausilio di immagini della sicurezza, insegna ai discenti, stranieri e non, come comportarsi nei luoghi di lavoro.
Al fine di essere percepita da tutti, la normativa sulla sicurezza sul lavoro, IMPONE una codifica univoca nei colori, nelle forme e nelle immagini:
• Un segnale di obbligo è caratterizzato dal colore azzurro, su forma rotonda con il pittogramma di colore bianco;
• Un segnale di pericolo è caratterizzato dal colore giallo, su forma triangolare con il pittogramma di colore nero;
• Un segnale di divieto è caratterizzato dal colore rosso, su forma rotonda sbarrata con il pittogramma di colore nero;
• Un segnale di salvataggio si presenta invece con lo sfondo verde su forma quadrata o rettangolare con pittogramma di colore bianco.
Probabilmente, un lavoratore straniero potrà non conoscere la parola “guanto” ma vedendola in un cartello non potrà non riconoscerne l’obbligo.
La comunicazione visiva è POTERE e trascende il linguaggio parlato stesso.
#pernonmoriredilavoro per una sicurezza sul lavoro più umana e di valore!!