Sono D.Z, e vi racconto il mio tirocinio estivo di 6 settimane presso la P******** una vera e propria città fabbrica.

«Immaginate di andare a lavorare alle 7.30 ogni mattina, e di trascorrere dodici ore, pasti e pause compresi, all’interno di una fabbrica il cui vostro unico compito è quello di inserire una singola vite nella parte posteriore di uno smartphone, ripetendo l’operazione tutto il giorno, senza sosta, 1.800 volte al giorno».

[…avete mai sentito parlare di sicurezza sul lavoro e malattie professionali da movimenti ripetuti?]

Al’inizio dovevo mettere grande concentrazione nel suo lavoro , per raggiungere la velocità della linea di montaggi (fissare lo speaker alla scocca del telefono).

 Ma una volta presa la mano, il lavoro è diventato terribilmente ripetitivo e noioso: «Non c’è tempo di pensare a niente. Devo essere solo veloce. Preciso e veloce.

Sono arrivato a farlo anche ad occhi chiusi, non era difficile, ma alienante».

[…O stress lavoro correlato portato dalla routine e dall’alienazione di un dipendente?]

Vietato ascoltare musica, distrarsi, parlare con i colleghi. Ogni due ore, una pausa di dieci minuti..

[dal D.Lgs 81/08 ogni 120 minuti di lavoro al videoterminale o di massima concentrazione, 10 minuti di “pausa” o meglio di cambio attività…]

Esiste un’app in azienda e  TUTTI I LAVORATORI sono obbligati a scaricarla, è stata introdotta per «migliorare la qualità del lavoro». Registra tutto: pause, velocità di esecuzione, assenze, ritardi.

[…ed il nuovo Regolamento 679/2016??? Vi dice niente la parola PRIVACY?]

Le condizioni di vita ricordano quelle delle caserme: docce in comune (e spesso manca l’acqua calda),  pulizie sommarie, non ci forniscono la carta igienica, e se si vuole l’asciugamano bisogna portarselo da casa, utilizzare i fazzoletti per asciugarsi le mani, non è funzionale, la carta si sa, rimane attaccata alle mani…

[da “ IL CORRIERE DELLA SERA” , tratto da una storia vera]

…. Sembra incredibile vero?

Eppure queste realtà esistono, e non sono così lontane…

Segnalaci in realtà complicate, in aziende dove “il si è sempre fatto così” fa da maestro… Sarà stimolante per noi andare ad agire sulla mentalità delle persone, e potremo godere del successo ottenuto insieme.

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