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In merito all’utilizzo delle mascherine per proteggersi dal COVID-19 molti esperti la sconsigliano in quanto più utile agli infetti che ai sani. |
È anche vero che le maschere possono ridurre il rischio di contrarre l'infezione attraverso gli schizzi di saliva rilasciati da tosse e starnuti, anche se la protezione che offrono è solo parziale in quanto la maggior parte delle maschere in vendita non è aderente sui lati e lascia spiragli scoperti e sono spesso prive di filtri per l'aria (presenti invece nei respiratori).
Volendo a tutti i costi utilizzare una maschera di protezione ci si può rifare a quanto indicato all’interno della circolare del Ministero della Salute del 23/02/2020 dove si indicano i DPI che devono essere utilizzati dal personale sanitario in contatto con un caso sospetto o confermato di COVID-19.
In merito alle maschere la circolare dice di utilizzare filtranti respiratori FFP2 (o FFP3 nel caso di procedure che generano aerosol).
Le maschere respiratorie della classe di protezione FFP1 sono adatte per ambienti di lavoro nei quali non si prevedono polveri e aerosol tossici o fibrogeni. Queste filtrano almeno l'80% delle particelle che si trovano nell'aria fino a dimensioni di 0,6 μm e possono essere utilizzate quando il valore limite di esposizione occupazionale non viene superato di oltre 4 volte. Nel settore edile o nell'industria alimentare, le maschere respiratorie della classe FFP1 sono quasi sempre sufficienti.
Le maschere respiratorie della classe di protezione FFP2 sono adatte per ambienti di lavoro nei quali l'aria respirabile contiene sostanze dannose per la salute e in grado di causare alterazioni genetiche. Queste devono catturare almeno il 94% delle particelle che si trovano nell'aria fino a dimensioni di 0,6 μm e possono essere utilizzate quando il valore limite di esposizione occupazionale raggiunge al massimo una concentrazione 10 volte superiore.
Le maschere respiratorie della classe di protezione FFP3 offrono la massima protezione possibile dall'inquinamento dell'aria respirabile. Con una perdita totale del 5% max. e una protezione necessaria pari almeno al 99% dalle particelle con dimensioni fino a 0,6 μm, sono inoltre in grado di filtrare particelle tossiche, cancerogene e radioattive. Queste maschere respiratorie possono essere utilizzate in ambienti di lavoro nei quali il valore limite di esposizione occupazionale viene superato fino a 30 volte il valore specifico del settore. Queste sono utilizzate ad esempio nell'industria chimica.